Excalibur, di John Boorman

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Pink Arrow
icon10  view post Posted on 11/3/2010, 12:54




Excalibur

Regia: John Boorman

Produzione: U.S.A. 1981

Interpreti: Nigel Terry, Helen Mirren, Nicholas Clay, Chérie Lunghi, Paul Geoffrey, Nicol Williamson, Robert Addie, Gabriel Byrne, Keith Buckley, Katrine Boorman, Liam Neeson

Trama e Commento
"La saga arturiana, elaborata e filtrata dal genio creativo di John Boorman, attinge a svariati miti e leggende medievali bretoni, generando una suggestiva mescolanza di stili e di contenuti.
Il prologo narra le imprese più o meno eroiche (ed erotiche) del cavaliere Uther - un irriconoscibile Gabriel Byrne - ambizioso e violento condottiero che aspira a diventare re di tutta la Britannia.
Boorman dipinge un Medioevo a tinte fosche in cui spietati cavalieri senza scrupoli si contendono il potere in un avvicendarsi incessante di scontri e alleanze. Invaghitosi di Igrein - consorte del Duca suo alleato - Uther convince Merlino a donargli le sembianze del suo signore per poterla sedurre. Onde acconsentire al compimento dello spettacolare sortilegio, Merlino costringe Uther a giurare che il frutto del suo amplesso sarà proprietà del Mago.

Il tradimento rende Uther indegno di diventare re e il piccolo Artù, strappato ancora in fasce alle amorose cure della madre, viene affidato a un padre adottivo. Vive come umile scudiero fino alla svolta topica e del tutto casuale in cui estrae Excalibur - la mitica Spada del Potere - dalla roccia in cui Uther l’aveva imprigionata prima di morire durante un’imboscata.
Da quel magico evento inaspettato scaturisce la figura di dux Artù, coraggioso e leale condottiero che riuscirà a portare finalmente pace e prosperità nel suo Regno.

La trama è complessa e si presta a svariate interpretazioni, specie nel finale quasi mistico. Fulcro del racconto è il sofferto passaggio dal mondo pagano - dominato dagli Dei e dalla magia – alla civiltà cristiana che unisce tutti gli uomini sotto l’egida di un unico Dio, metamorfosi dolorosa e necessaria che genera inevitabili lacerazioni: Merlino è consapevole della sua imminente fine e rimpiange l’istintivo rapporto armonico con la Natura, destinato a spezzarsi e a perdersi per lasciar posto ad altri valori."


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